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Lo United valuta le opzioni mentre la pressione si intensifica

I problemi che affliggono l’Old Trafford in questi giorni sono molto diversi da quelli affrontati nell’ultima stagione di Sir Alex. Stranamente, non è che i giocatori non siano all’altezza: certo, Ronaldo e Rooney se ne sono andati da tempo, ma non si tratta certo di una squadra priva di talento.

Nel 2013 lo United era in lizza per il titolo, Van Persie si defilava per vincere il campionato con 30 gol a stagione. Oggi hanno battuto l’Everton per 3-1 e il loro manager, Ole Gunnar Solskjaer, sembra visibilmente sollevato perché vive per combattere un altro giorno. È una squadra che rischia davvero di rimanere indietro rispetto al gruppo che insegue le prime quattro posizioni. Le prestazioni sono state, a volte, bizzarramente scarse. Lo stile di gioco è stato poco ispirato. La cosa più sconcertante, però, è che quando lo United gioca bene, vince le partite importanti in modo completo. Il problema è come riuscirci con continuità.

La ricetta del successo

La vittoria per 5-0 contro il Lipsia è stata convincente, soprattutto se si considera che in quel momento era in testa alla Bundesliga. Hanno battuto anche Leicester, Everton e PSG. In quelle partite, Marcus Rashford e Mason Greenwood erano in piena forma, Paul Pogba si è fatto vedere e in difesa è sembrata esserci coesione da parte di giocatori chiave come Harry Maguire. Luke Shaw sembra aver ritrovato il fuoco nella pancia con l’ingaggio di Alex Telles, un’aggiunta espressamente pensata per metterlo sotto pressione.

È chiaro che queste buone prestazioni sono qualcosa che lo United ha nell’armadietto. Tuttavia, non sono prevedibili, né regolari. Con l’ingaggio di Edinson Cavani, ci sono sicuramente dei rinforzi in quasi tutte le posizioni. Il centrocampo è un insieme di giocatori dotati di tecnica, fisico e box-to-box. Persino David De Gea, spesso bersaglio di tanti insulti da parte degli opinionisti per le sue scarse decisioni, è ancora un portiere selezionato a livello internazionale per la Spagna e potrebbe entrare in molte squadre di prima fascia, senza fare domande. Il punto è che gli ingredienti ci sono. Sulla carta, questa squadra dovrebbe funzionare, ma non è così.

Un occhio cieco

I 35 milioni di sterline spesi per Donny Van de Beek potrebbero non essere una grande cifra, visto il modo in cui lo United può spendere i soldi. Tuttavia, il suo inserimento in squadra è stato a dir poco limitato. Utilizzato poco più che come sostituto, l’olandese è arrivato dall’Ajax come cuore pulsante di una squadra europea di primo piano. Il suo benvenuto all’Old Trafford è stato probabilmente un po’ frustrante, con l’attuale centrocampo titolare composto da Scott McTominay, Fred, Pogba e Nemanja Matic in modo intercambiabile. Essere così in basso nell’ordine di importanza è sorprendente, viste le credenziali di Van de Beek. Tutti questi giocatori titolari presentano delle incongruenze: l’età di Matic, la giovane età di McTominay, l’inconsistenza di Pogba e le capacità decisamente limitate di Fred. Ci si aspetterebbe che Ole desse almeno una possibilità al suo talento non ancora collaudato, attualmente seduto in panchina.