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Trentadue anni dopo il Liverpool – Una cronologia

Trentadue anni dopo il Liverpool – Una cronologia

1988 – Maglia rossa con Candy sul davanti, un bambino di sette anni viene conquistato.

1989 – Hillsborough in aprile e Michael Thomas in maggio, tutto questo è troppo da sopportare per un bambino.

1990 – Il mio giocatore preferito, John Barnes, illumina il campionato e King Kenny mette da parte la tuta per un’ultima apparizione, mentre il Liverpool vince il numero diciotto. Potrei abituarmi a questo.

1991 – Kenny lascia la squadra a metà stagione e la leggenda del club, Graeme Souness, prende il suo posto. Anche il Milan di Sacchi e il Napoli di Maradona si contendono la mia attenzione, ma il Liverpool rimane il mio vero amore.

1992 – Steve McManaman e Dean Saunders forniscono la dose settimanale di emozioni. I loro capelli hanno qualcosa a che fare con questo. Il calcio non è un granché e il sesto posto è un’occasione da non perdere. Per la prima volta dall’anno della mia nascita, il Liverpool non è tra le prime due squadre.

1993 – David James sostituisce Bruce Grobbelaar. Accidenti! Un portiere che sbaglia per un altro. Ancora sesto posto, ma almeno Ian Rush torna a segnare gol.

1994 – Souness è fuori e Roy Evans è dentro. Ottavo posto questa volta, ma il ragazzo Robbie Fowler sembra decente.

1995 – Fiuuu! Quarto posto e lo scivolone viene arrestato.

1996 – Terzo posto. Siamo sulla buona strada. I miei amici a scuola non ne hanno mai abbastanza del Manchester United.

1997 – La stagione in cui i Reds sfiorano per la prima volta la Premier League. I metodi del francese che si è appena unito a un club londinese smascherano gli Spice Boys del Liverpool, che dovrebbero davvero fare meglio.

1998 – Il ragazzo prodigio, Michael Owen, emerge come titolare fisso. Il Liverpool non è al passo con i tempi, ma il suo gol contro l’Argentina rimarrà sempre nella nostra memoria.

1999 – Sono all’università e scopro che non ci sono tifosi del Liverpool in giro. A dire il vero, non si può arrivare al settimo posto e aspettarsi molti tifosi. La nuova stella dell’accademia, Steven Gerrard, sembra un po’ debole sulla fascia destra.

2000 – Gérard Houllier è al comando in questi giorni e riesce a raggiungere il quarto posto, cosa di cui sono grato. Nessun titolo in un decennio, però.

2001 – Fermate le rotative! Un treble! Non chiedetemi di nominare i trofei.

2002 – Sono più ottimista sulla squadra ed è bello tornare in Champions League dopo 16 anni.

2003 – La Coppa di Lega ci sta piacendo molto. Chi ha bisogno della Premier League se continuiamo a vincere questo trofeo ogni anno? Di nuovo quinti.

2004 – Per fortuna ormai mi sono laureato e non ho più nessun tifoso dell’Arsenal nelle orecchie. A quanto pare hanno fatto qualcosa di grosso.

2006 – Sono di nuovo al college e due maglie dei Reds scompaiono da uno stendino. Il Liverpool è di nuovo in voga? Quel gol di Gerrard fa vincere al Liverpool la FA Cup a Cardiff.

2007 – Questo Benitez sa davvero come allestire una squadra per l’Europa, vero? Ventuno punti di distacco dal Manchester United.

2008 – Torres, Mascherano, Škrtel, Lucas e altri ancora. Stiamo finalmente ottenendo q

2011 – Il nuovo manager Roy Hodgson annuncia che dobbiamo prepararci a una lotta per la retrocessione. E lo dice anche con la faccia tosta. È fuori e il ritorno di King Kenny mi ispira a scrivere il mio primo blogpost in assoluto.

2012 – Non riesce a fare il salto di qualità, ma almeno riesce a vincere la Coppa di Lega. Sì, sono passati nove anni da quando abbiamo smesso di vincere anche quella.

2013 – Un giovane e serio Brendan Rodgers al comando, con alcuni talenti con cui lavorare: Suarez, Coutinho e Sturridge. Ci porta al settimo posto, che è la media di quattro stagioni. Non mi aspetto di più a questo punto. Carragher ne ha abbastanza e si ritira dopo 737 presenze.

2014 – È il mio compleanno e gli amici sostenitori dello United si riuniscono a casa mia per assistere alla partita del Chelsea ad Anfield con cena successiva. Forse non abbiamo cenato.

2015 – Mio nipote cerca una squadra per cui tifare e io lo informo che il Liverpool è un grande club. Sembra adeguatamente divertito e rifiuta. La sconfitta per 1-6 contro lo Stoke non aiuta. Che modo di andarsene per il miglior giocatore di una generazione.

2016 – Un tedesco si presenta ad Anfield e mi chiede di passare da dubbioso a credente. Non ho bisogno di essere convinto.

2017 – Sarà l’età, ma i risultati non contano più. Forse non abbiamo ancora tutti i pezzi, ma qualcosa di speciale sta nascendo. Una vittoria all’ultima giornata contro il Middlesbrough assicura un posto in Champions League.

2018 – Oh, il calcio! Un calcio sontuoso e d’attacco. Solo il Manchester City segna di più in campionato. Un record assoluto di Champions League: quarantasette gol in una stagione. Non mi godrò mai più un’altra stagione. Il nipote rimpiange il Barcellona, ma ora il Liverpool è il suo club inglese preferito.

2019 – Novantasette punti, il terzo risultato più alto della storia, e non siamo ancora campioni. Non importa. Il nipote è un po’ infastidito dai Reds prima che Madrid gli faccia tornare il sorriso, e anche il mio. Ci sono quattro giocatori del Liverpool nella top seven del Ballon d’or.

2020 – Vado in Qatar a vedere il Liverpool vincere la Coppa del Mondo per Club, a un paio di chilometri di distanza da dove li ho visti per la prima volta. Mentre Jürgen Klopp e i suoi giocatori festeggiano, io e mio fratello ridiamo del fatto che la corsa al titolo è quasi finita. Il 25 giugno lo sarà. Trent’anni. Non vorrei che fosse diversamente.

Trentadue anni al seguito del Liverpool – Una cronologia